Demetrio Stratos. Alto, grosso, mani e piedi grandi, voce affannosa ma grintosa, molte veritè e forza nel gruppo Area, gioia e rivoluzione, attitudine, antico orgoglio greco. Maestro della voce, maneggiava l‘organo hammond con la stessa destrezza con cui parlava dell‘umanità. Quello del settembre 1978 a Firenze fu un incontro illuminante.“ Non credo sia questione di élite, non esiste l’ élite, non credo che quello che viene ad ascoltarmi sia un pubblico di élite, è un pubblico che ha bisogno non di purificarsi, ma di proposte nuove, di essere stimolato dal suono perchè il suono è importante, il suono è idea. Sono persone che hanno bisogno di tante cose, specialmente questa ultima generazione che è molto critica, molto difficile. Io invito chi amministra a capire questo problema, che i ragazzi hanno bisogno di più cultura, quindi bisogna darli più roba, originalità! “. Mi salutò guardandomi dritto negli occhi. Se ne sarebbe andato il 13 Giugno 1979. Le sue parole risuonano ancora forte.
Ernesto de Pascale
 
 
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