martedì 28 maggio 2013

L’orgoglio dei giusti




dimenticano di vivere
mascherando di ragione i doveri,
etichettano di follia il coraggio
tralasciando di investire sui diritti,
si celebrano portatori della verità
giudicando per le loro mancanze

confondono le responsabilità
e neppure sanno di scegliere l’infelicità.



Roberta De Piccoli (testo e immagine)

2 commenti:

  1. Parole molto dure, ma altrettanto vere. Molto bello il connubio testo e foto!
    Daniela Bazzani

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  2. Che cosa è gravoso? domanda lo spirito paziente e piega le ginocchia, come il cammello, e vuol essere ben caricato.

    Qual è la cosa piú gravosa da portare, eroi? cosí chiede lo spirito paziente, affinché io la prenda su di me e possa rallegrarmi della mia robustezza.

    Non è forse questo: umiliarsi per far male alla propria alterigia? Far rilucere la propria follia per deridere la propria saggezza?

    Oppure è: separarsi dalla propria causa quando essa celebra la sua vittoria? Salire sulle cime dei monti per tentare il tentatore?

    Oppure è: nutrirsi delle ghiande e dell’erba della conoscenza e a causa della verità soffrire la fame dell’anima?

    Oppure è: essere ammalato e mandare a casa coloro che vogliono consolarti, e invece fare amicizia coi sordi, che mai odono ciò che tu vuoi?

    Oppure è: scendere nell’acqua sporca, purché sia l’acqua della verità, senza respingere rane fredde o caldi rospi?

    Oppure è: amare quelli che ci disprezzano e porgere la mano allo spettro quando ci vuol fare paura?

    Tutte queste cose, le piú gravose da portare, lo spirito paziente prende su di sé: come il cammello che corre in fretta nel deserto sotto il suo carico, cosí corre anche lui nel suo deserto.


    Nietzsche

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