N = natura U =
uomo
N vedi, amico
limitato, il mio unico limite, invece, è che rendo vera ogni mortalità, e poi,
di più, lo sai, non posso fare
U questo lo
dici tu, ma io da parte mia, ho tutto il tempo del presente
N ma supera la
mente amico, ché solo quello è il tuo infinito! Qui non c'è tempo e mai ce n'è già stato, qui non c'è passato
U questo lo
dici tu, ma qui da parte mia, è cominciato tutto, e tutto è tanto! È tanto
quanto ciò che ho: ho tutto!
N se vuoi,
amico, è cominciato tutto, certo, ma come a cerchio molle, un cerchio senza
inizio che ti avvolge
U questo lo
dici tu, ma io da parte mia so quando sono nato, so quello che faccio, e poi se
vado avanti non è un caso, è
solamente un merito
N siccome
spesso sbagli, amico, non sai nemmeno adesso di sbagliare. Se vuoi, ti dico che
nel cerchio che dicevo succede
solamente di cascarci e poi, l'hai detto tu, non hai ricordi senza i numeri...
U questo lo
dici tu, ma io da parte mia, non sono forse il tuo migliore risultato?
N amico
limitato, tu non capisci proprio! Guarda me: io non ho mai confronti (a meno
che non intervenga tu, al tuo
solito modo, a chiedere se sia migliore il mare o la montagna), ma io non sono piccola né alta o altra, io
sono tutto e sono nulla
U l'hai detto
tu stavolta, e se sei nulla vali proprio quanto hai detto!
N amico, ma tu
continui a non capire! In me, se vuoi, tu sei quella formica che si mastica la foglia, e poggi su di me, eterna vera terra
intera e tu sei solo zolla della mia miseria...
e poiché l'uomo aveva appunto vita breve, la
conversazione finì così e il miglior modo per l'uomo di esserne certo, era
appunto quello di non avere alternativa.
Roberta Durante
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