martedì 4 marzo 2014

Bellia

Bellia è stato ancora una volta inseguito. C'è qualcuno secco secco che gli chiede di rispondere a domande. Basta a sorpresa, programmiamo?

Per Bellia è anche una questione di tempi. E' sempre stato in leggero ritardo, una sfasatura appena. E' un "avrebbe potuto" nato (appena).

Senz'anima, Bellia pesa 68 kg. ha il pancino tondo con i peli a raggiera. L'attaccatura lombrosiana, lo sguardo da eroe. Ha due mignoli.

Risorto, Bellia se ne andò a spasso. Aveva vesti da matrimonio, polvere ovunque, lacerazioni. Non decifrava parole, sembrava tonto e lento.

Uno sciacallo lo morsicò nel poplite. Colpo secco, come bisturi. Accasciato tra i crochi, Bellia esibiva un incongruo sorriso gengivale.

Decise di intendersi di qualcosa, 'sto Bellia. Studiò etichette di vini e oli. Ne discettava in ascensore. Ma poi si perse, sfilacciandosi.

Bellia perse la libertà una mattina di giugno. Dopo mendicò, si rimboccò le maniche, vide l'inferno. Ora è grasso e vive nudo in un tukul.

Bellia fu studente incerto. Memorizzava, sì. Capiva a sprazzi, aveva appunti sghimbesci. Parlando, fantasticava. Sembrava colto. Gli bastò.

E' per via di quella sagoma che di profilo sembra un cubo coi tiranti che Bellia è andato dentro e fuori dagli ambulatori delle signorine.

Giornataccia per Bellia. Condomino lo incastra per le feci del suo botolo. Obesa lo sbeffeggia lamentosa. Vede una bestia sotto il buffet.

Bellia, il presidente dell'UNTI. Ha scritto un romanzo, ha amato molto, ha assaggiato i whoopie. Che vita, ragazzi! Ed è morto anche lui...

Bellia cominciò. Il cane gli sfuggì dal guinzaglio e s'infilò in un collettore. Le paste della domenica sul selciato. E diceva "startup!".

Bellia visse alla lettera. Aveva un casa telefonata, con anticamera e tappeti. Auto linda. Le bollette in ordine. Sbarbato. Salutava.

Nella vita di Bellia ci fu un fatto, unico. Il tamponamento a Roma della vettura della Rai su cui se ne stava accoccolato Tito Stagno.

Bellia andava in vacanza a Rapallo con la madre Vedova, che, grassoccia, non ne poteva più di quell'impostore prosseneta al suo fianco.

Bellia dimenticò di lasciare disposizioni per la sua tumulazione. Ebbe statua angelo salmodiante, cipresseto in gesso e cane psicopompo.

Bellia aveva il vizio della bocca aperta. Un giorno in trachea gli finì una farfalla. Dopo due giorno fece inopinati cinguettii. Come mai?

A Bellia presero fuoco le tempie, mentre in officina specializzata stava dicendo ad un lumbard cattivo che lui lì c'era arrivato per caso.

Bellia vecchio assomigliava ad un elefantino, tutto grinze e sguardo a spillo. Si immaginavano però piedi robusti nei mocassini grinzosi.

A Bellia qualcosa andò storto. Perché lui aveva fatto tutto, proprio tutto. Eppure non aveva se non conoscenze sfibrate e concetti miti.

Bellia leggerissimo, volava con la bici. Riporto all'aria, rideva. Aveva 48 anni ed era nonno giovanile. Senza un'idea, senza un soldino.

Bellia venne selezionato per il coro. Cantava, il piccolo. Boccuccia ad o, sopracciglia arcuate, braccia rettilinee al corpo. Lo sapevate?

Bellia temeva i dopopranzo. Dubitava dei sonni pastosi e improvvisi. Dunque prese il vezzo di starsene all'impiedi, occhi aperti sul vuoto.

Bellia presenterà oggi all'Esselunga di Lipomo il suo nuovo romanzo "Non ti nascondere dietro il vetro, donna di fede", edito da Frasche.

Bellia e le noci. Da quando è riuscito a moltiplicarle non si dà requie. Ha trovato un filo d'oro, dice. Interroga gli ortolani, cantando.

Essendosi innervato nella rivoluzione multimediale, Bellia cambiò la sala d'aspetto dello studio. Sullo sfondo il monolite di 2001. E noci.

Bellia fu serissimo per diciotto anni. Incravattato, sbarbato, nuca nuda. Ma ad Astapovo, dove morì, disse di essere stato uno scrittore.

Bellia, con colite ansiosa, mosse i mercati dalla comoda e, volendo dissimulare a se stesso l'incongruità del luogo, si espresse inglese.

Essendo poco intelligente, Bellia non si orientava coi retroscena. Nelle discussioni colte, anziché esprimersi, cantava l'inno svizzero.

Bellia flirtò gratis con una signora. Il marito lo seppe e andò a spaccargli la faccia a manate mentre il filosofo faceva la spesa online.

Siccome Bellia aveva al suo attivo delle opere, pensò di diventare una penna elegante della "Provincia". Ma un centralinista lo mandò via.

Bellia andò al mare. Poiché ci teneva alla vita, non mollava mai il salvagente. Ai bagnanti incuteva rispetto, per via della barba crespa.

Vecchio annuncio di Bellia: "Professore di filosofia, ancor giovane, ancor bello, cerca donna, anche antipatica, da vezzeggiare dopo cena".


Andrea Giardina

1 commento:

  1. Sì, vabbè, ma lo capisco solo io! Mi raccomando, giovane: la bustina...

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