alla mia spoglia ignara
di tutto quanto mulinano
le menti nelle mani
lorde
e sulle scorze proprio,
fingendo nessun fondo,
s'incenerisce all'osso…
O sono io tramezzo
del velo della specie?
Vladimir D'Amora (testo)
Carlo Zei (immagine)
Tutti alzano i calici trasparenti
RispondiEliminama il mio bicchiere è lurido
Le braccia si stendono
le mani si avvicinano
"tin" i vetri si toccano.
Sembra un mazzo di fiori freschi
ma uno è già appassito
o forse sono tutti fiori finti
e uno solo è vero.
Nella casa geometrie perfette
manca il piacere di gettare a terra tutto quanto
quell'acquolina in bocca che viene dal non fare
dal disfare, dal far male
il senso delle cose lo si afferra solo lì
quando è tutto da rifare e il tempo sta scadendo.
Brindiamo guardandoci negli occhi.
Tutti hanno gli occhiali
e tutti gli occhiali sono puliti.
Sono sporchi solo i miei.
adp
terrificanti i versi di questo d'amora
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