giovedì 19 maggio 2011

Minor Mode Spaghetti

Pomodori e pesce povero, le sarde, azzurro, viscido e brillante, poche lische via la testa e la coda la pinna e dell’acqua corrente. Mentre almeno le campanelle di Albert Heath e dei suoi compagni del Modern Jazz Quartett  suonano Django scritta da John Lewis.
Albert Heath suonava in modo unico, avvicinando la batteria dei suoni modernisti delle prime Big Band allo swing del Be Bop. E così i pomodori secchi tagliati fini quasi a sciogliersi nell’olio saporito delle acciughe e del peperoncino, brillanti e caldi, avvolgenti come una ninnananna che ti culla sulle note del MJQ.
Dolce e acuto, amaro e umido: uvette e sarde piccanti, con spaghetti o trofie liguri, rassicuranti e di ricerca.
Heath costruiva la sua batteria con precisione ed eleganza: ninnoli e campanelle, vecchi tamburi e bongos, pochi piatti rivettati, per un suono distinto e risonante. Il sapore dei pomodori secchi, delle uvette e delle sarde. Resta a lungo sul palato, risonante, avvolgente.
Nell’ordine allora ammollare i pomodori secchi, soffriggere aglio peperoncino e alici sott’olio, unire i pomodori tagliati fini, poi le sarde, mollica arrostita nell’olio d’oliva, uvette e spaghetti alla fine. Django.

Enrico Bianda (testo e grafica)

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