venerdì 1 ottobre 2010

Appassionatamente

Tutto cominciò con una lieve congestione vascolare superficiale, quasi inavvertibile da strumenti di normale sensibilità. Lo stato di quiete venne interrotto soltanto dopo breve, da una serie di aumenti generalizzati del tono muscolare. La vasocongestione aumentò improvvisamente, accompagnata da una ipertensione dei muscoli ischiocavernosi e bulbocavernosi. L'arrossamento di alcune tipiche zone cutanee diventò più evidente: stava entrando in una nuova fase.
Ma ancora gli organi-bersaglio non erano stati oggetto di modifiche rilevanti, il secondo ciclo era appena agli inizi.
L'intensità e la distribuzione del flush varia a seconda degli individui. In Lei era intenso e generalizzato; oltretutto era consapevole che, di norma, questo implica una elevata intensità anche nelle successive alterazioni.
L'esantema eritametoso maculopalpulare comparve dapprima nelle zone dell'epigastrio e Lei si accorse, con una certa curiosità, che ne erano interessate anche le superfici laterali e mediali delle ghiandole mammellari. Non senza un po' di apprensione pensò che di lì a poco avrebbe raggiunto le pareti anteriori del torace e del dorso.
Con un piacere quasi perverso si trovò a rilevare l'assenza di qualsiasi ipertrofia dei condotti venosi di scarico: a questo punto era impossibile non notare come in Lei gli effetti della vasocongestione profonda fossero massimi, al contrario delle "altre", pensò con una certo senso di superiorità, nelle quali la condanna dell'allattamento riduce al minimo la tumescenza areolare.
I valori della frequenza cardiaca erano ormai oltre i 120/130 battiti/min. e aumentarono ancora quando, al culmine della felicità, pensò come, in esperienze medie, la pressione diastolica rimanga sostanzialmente inalterata, ma in Lei tutt'altro, era anzi vistosamente aumentata.
Si trovava ormai oltre la fase di plateau.. Tutto il corpo erettile si ritrasse rispetto alla normale posizione di spargenza dal pudendo.
Fu proprio allora che le si manifestò l'impossibilità di definire con assoluta precisione le funzioni specifiche dei crura, dei legamenti sospensori e dei vari fasci muscolari implicati nella retrazione. Ma non Le importava, superata la fase di plateau, raggiunto il massimo di tutte le alterazioni psicomotorie, non restava ormai che tornare indietro, verso lo stato di quiete.
La fase di risoluzione previde un processo involutivo relativamente lento, e non senza qualche momento di ripensamento.
Ma che importava, ormai.
Accesa una sigaretta mi disse allora, fra le spirali di fumo:
"che farei senza questi momenti d'amore".

Carlo Zei

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