mercoledì 18 marzo 2015

Nel sogno

Nel sogno sono all’ospedale, ossessionata
da piramidi e giostre pericolose,
tipo i calci in culo.
Sono come una farfalla nel nulla,
solo che sono morta,
fulminata da una prolunga in acqua. 
Prima di chiudere gli occhi ho visto
una barba grigia, bianca,
la periferia lontana un quadro
di spine illuminate,
il dente di leone, un palo qualsiasi,
tutte scie di sangue senza nome.
Allo zoo non c’ho visto più, alla fine
ho contato otto cavalli.
La frusta brucia, un serpente al sole, più avanti
ancora le macerie del terremoto, un mosaico
di bestemmie.
Ma io volevo solo fuochi d’artificio.
Nel mio sogno volo
come il quadrante di un orologio, e il mio stormo
è un labirinto colorato
come l’inquinamento sulla città
che scompare.
Le scimmie testimoniano l’odio.
Nel mio sogno sono su un’amaca e rido.
Volevo dimenticare i complimenti
e donare gli organi salvi,
eco di un addio nel vuoto.
Ero una bella donna prima dello stupro.

Cecilia Samoré (testo)
Michele Russo (immagine)

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