Sei seduta sul freddo pavimento
tutti i vestiti son sparsi per terra.
Brividi lungo la pelle intirizzita
e illuminata da un neon accecante.
Tutte le imperfezioni in bella vista:
guardi gli sfregi sulle gambe bianche
cosce adipose, la buccia d'arancia
peluria ispida da "uomo maturo".
E gli occhiali appannati da una pioggia
così antica da sapere di latte.
tutti i vestiti son sparsi per terra.
Brividi lungo la pelle intirizzita
e illuminata da un neon accecante.
Tutte le imperfezioni in bella vista:
guardi gli sfregi sulle gambe bianche
cosce adipose, la buccia d'arancia
peluria ispida da "uomo maturo".
E gli occhiali appannati da una pioggia
così antica da sapere di latte.
Quell'amore di sé, misto a ribrezzo
quell'indugiare con la mente laida,
perdendo ogni contatto con il mondo.
"Perché alzarsi?" ripeti tremando
"È così semplice strisciare in terra
bere, mangiare, soffrire, morire
in un'estasi torbida e orrenda".
Sei solo un bruco, una larva, non voli.
Il suol per te sarà il sol paradiso
finché non alzerai lo sguardo al cielo.
perdendo ogni contatto con il mondo.
"Perché alzarsi?" ripeti tremando
"È così semplice strisciare in terra
bere, mangiare, soffrire, morire
in un'estasi torbida e orrenda".
Sei solo un bruco, una larva, non voli.
Il suol per te sarà il sol paradiso
finché non alzerai lo sguardo al cielo.
Maria Concetta Di Venezia (testo e immagine)
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