martedì 1 luglio 2014

Il gusto della degradazione


Sei seduta sul freddo pavimento
tutti i vestiti son sparsi per terra.
Brividi lungo la pelle intirizzita
e illuminata da un neon accecante.
Tutte le imperfezioni in bella vista:
guardi gli sfregi sulle gambe bianche
cosce adipose, la buccia d'arancia
peluria ispida da "uomo maturo".
E gli occhiali appannati da una pioggia
così antica da sapere di latte.

Quell'amore di sé, misto a ribrezzo
quell'indugiare con la mente laida,
perdendo ogni contatto con il mondo.
"Perché alzarsi?" ripeti tremando
"È così semplice strisciare in terra
bere, mangiare, soffrire, morire
in un'estasi torbida e orrenda
".
Sei solo un bruco, una larva, non voli.
Il suol per te sarà il sol paradiso
finché non alzerai lo sguardo al cielo.

Maria Concetta Di Venezia (testo e immagine)

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