Che era la finestra sul lago a non farmi restare più di un minuto
nello studio di mio padre, non lui
Che non avevo paura del buio ma delle ombre
Che mio fratello James non se ne è mai andato davvero,
è ancora lì in cima alla collina dove abbiamo giocato l'ultima volta
Che il vecchio orologio della cucina parla un inglese perfetto
Che in giardino le stagioni sono precise e crudeli
Che anzi il cielo quel giorno famoso era bello da togliere il fiato
Che non ho amato abbastanza
Questo mi sono detto
travestito da spettro
Domenico Caringella (testo)
Carlo Zei (immagine)
grazie Carlo
RispondiEliminaIl piacere è assolutamente mio
EliminaLetta.
RispondiEliminaRiletta.
Domani, come ieri, avrò nostalgia di questa poesia.
Marina
Entra dentro. Come dovrebbe essere.
RispondiEliminaPixie.