lunedì 17 gennaio 2011

Promenade

Blog delle Fate di Torbiera
msn. 22 giugno 2007, 2.50 a.m. solstizio d’estate
ospiti: 3 Drosere rotundiformi
Prezzemolina di Pratignano (nickname verdina) scrive a Melanzanetta di Valsangone (nickname violetta) e a Pomodorina di Biandronno (nickname rossina)


Care sorelle,
è fatta! Dopo tanto attendere ho potuto finalmente sperimentare il gusto di una vera anima.
Ummmm…Dolcissimo latte…succo mieloso d’uva appena spremuta! 
Sono così eccitata che non riesco a dormire….e devo, devo raccontarvelo.
Ieri sera, all’imbrunire, mentre mi stavo lucidando di rosso i tentacoli, si avvicina al Lago uno di quegli insetti presuntuosi e narcisetti…oddio, carino… interessante…ma così pieno di sé, così pieno di se…da far diventare allergico un rospo!
Dunque: arriva. Compie una serie di giretti esplorativi un po’ a casaccio…Si specchia ripetutamente sulle acque del lago fischiettando e poi…improvvisamente… si accorge di me…
Si avvicina  e mi dice: “ehilà, bellezza! Che si dice da queste parti? Niente danze? Niente festa stasera? Cos’è questo silenzio mortale?”
Giro il mio sguardo da un’altra parte infastidita, decisa ad ignorarlo completamente…Che incompetente! …quale musica migliore del silente crepuscolo?
E lui ad insistere: “Ehi, dico a te, fanciulla! Mi  s e n t i? Mi  c o m p r e n d i?”
Lo guardo con noncuranza e gli rispondo “Scusa, a m i c o… potresti evitare, per il tuo bene, di gironzolarmi attorno?” Mi stavo talmente innervosendo che i tentacoli avevano già iniziato a secernere la rugiada vischiosa. 
Ma lui, niente! Ancora ad insistere “scusa, scusa… è che mi avevano detto che da queste parti c’era una festa tutte le sere…”.
…Chi sarà poi a mettere in giro queste voci? ho pensato tra me dicendo: “hhh...nel quaternario, forse…beone nottambulo!”
“No, no!... me lo ha detto il taxista, il signor Tritone, mentre percorrevamo il Cerchio del Frignano”
Credo di averlo guardato stupefatta. Ero senza parole. 
Tritone, capite? Erano secoli che il figlio di Poseidone non si metteva in viaggio.
…ricordate no? …dopo quel brutto esaurimento…beh, sì… dopo lo scherzetto dell’otre di vino, che i romani gli fecero per mettere a freno i suoi pruritini, non si era più mosso dal lago lasciando tutti a piedi. 
E, però, questo significava… significava che nonno Giano… che nonno Giano aveva riaperto la porta del suo Tempio! A pensarci bene era il 21 giugno, l’inizio dell’estate, e per il nonno ogni ‘inizio’ è sempre stato una scusa buona per far baldoria. 
Com’ero distratta!
Ho dovuto assumere immediatamente un altro contegno con il narcisinsetto…
Che meraviglia! Il Lago di Pratignano sarebbe tornato ai suoi splendenti giorni di Fanum Iani, Tempio consacrato a Giano.
Ho socchiuso gli occhi sbattendo le ciglia e con tono seducente gli ho sussurrato… “ehi….dico a te…bel muso…ma cosa ti ha spinto da queste parti?”
Per niente stupito del mio mutato atteggiamento si è improvvisamente rattristato e mi ha confidato di essere stato condannato a viaggiare in eterno alla ricerca di struggenti melodie da suonare con il suo flauto, sin tanto che non fosse riuscito a trovare un luogo che sapesse parlar d’amore… “ahimè, credevo proprio di averlo finalmente trovato…” ha esclamato concludendo il suo racconto “questo posto è un incanto!”.  
Accidenti…per poco non mi venivano le lacrime agli occhi…gli ho chiesto di prendere tra le zampette il suo strumento e di suonare per me… secoli che qualcuno non lo faceva nella valle e vi posso assicurare che nessun suono percepito sino a quel momento era stato più simile alla gioia e al dolore messi assieme; più simile all’alba e al tramonto in un unico istante; più simile allo scorrere dell’acqua e al suo estinguersi tra le rocce…
Ho allungato il collo e senza che se ne accorgesse l’ho inghiottito in un bacio infinito…
Ora riposa in pace nel fondo del lago ed io, ormai Fata, gli giro attorno svolazzante. 
Il nonno richiuderà la porta.


Buona notte!


p.s. 
Tritone si ostina a chiamarmi Rosolida …Uhmmmm che stizza! Come non sopporto questa volgarizzazione dei termini...


Roberta De Piccoli

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