
Domani.
Domani potrà essere come quel giorno in Bretagna, quando il vento mi strappò il berretto e tu lo rincorresti sulla scogliera rubandolo al mare. O come il giorno della lite sull'autobus, con la gente che ci guardava. Sempre per lo stesso motivo, sempre per gelosia. E farò riaffiorare i dettagli che il tempo si è portato via, così il passato avrà un sapore più ricco e potrò parlarti senza ripetere le stesse cose. Ti racconterò delle mie giornate, delle serate con i nuovi amici, e di tutto quello che non so tenere per me, come sempre, perché tu devi sapere.
Salirò i tre gradini di cui conosco ogni imperfezione, mi pettinerò i capelli con le dita, stringerò la sciarpa al collo e aprirò il cancello di ferro battuto; camminerò sulla ghiaia che scappa via sotto le suole di gomma rigida e ti raggiungerò accanto alla tuia che cresce sana e bella.
Come sempre, il tuo sguardo mi toglierà il respiro e mi darà un colpo al cuore. Non riuscirò mai ad abituarmi al rimprovero di quegli occhi e all'ironia di quella bocca che continuerò a volere. E parlerò senza riprendere fiato, come chi teme di essere interrotto, come chi non vuole ascoltare. Accenderò una sigaretta e poi un'altra e poi un'altra ancora.
Domani.
Domani sarà tutto passato, persino il dolore della tua assenza, e festeggeremo insieme. Porterò il mio ritratto in una cornice dorata, la foto che avresti voluto strappare perché nessuno vedesse quella scollatura e quelle cosce nude. La metterò accanto alla tua, così che tutti possano immaginare la forza del nostro amore.
Ti ricorderò con gli occhi chiusi, senza lo sguardo severo e i lampi d'accusa; ti ricorderò con le dita intrecciate e i palmi distesi, senza un fremito.
Sarà l'addio, la mia liberazione, il colpo di grazia.
E il segreto della tua fine sarà solo nostro, chiuso per sempre nel cuore, sepolto nella tua tomba assieme al cuscino che ti avevo premuto sul viso e su cui ora riposi.
Per l'eternità.
Mariella Citterio (testo e immagine)
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