altipiani del colore del tabacco
quelli che ci lasciamo alle spalle
mentre attraversiamo la Castiglia con la tua Golf blu
e la Castiglia attraversa noi.
Presto il bruciato della meseta burgalesa
come carta d’Eritrea sul davanzale
lascerà spazio alla freschezza delle valli boscose
e stasera – con i piedi nella sabbia e l’eco del mare –
aspetteremo impazienti la paella del bar Blanco.
Arianna si è addormentata sul sedile posteriore;
quando si sveglia la porteremo a mangiare a Leòn.
Sotto le foto dei toreri ti parlo di amici, di stanze in cui sono entrato
e ho dormito male per una notte (o anche meno),
di oggetti che – nella penombra dei baci eccitati - ho intravisto sulle mensole.
Facciamo benzina superata Astorga
mentre i pellegrini si rinfrescano a una fonte.
Anche noi sgraniamo il rosario dei viaggi che abbiamo condiviso
ed è dolce – un foulard che scivola sull’erba –
la certezza che i cataloghi sono sempre incompleti.
Presto tra noi due ci sarà un oceano, mi dici serio
mentre il sole tramonta dietro le montagne del Bierzo.
Ecco un altro matrimonio
in cui le ragazze belle non vorranno ballare
e i loro vestiti leggeri d’avorio si sporcheranno di erba umida.
È tardi per continuare a guidare e fa buio
in questa conca piena di inquietudine
e pellegrini con i volti stanchi.
Fermiamoci a dormire sulla strada: il mare lo vedremo domani
e torneranno anche le parole.
La signora con il vestito a fiori si scusa per la camera spartana
e per la brandina; noi sorridiamo
mentre ci sdraiamo senza togliere il copriletto liso.
Quando Arianna va in bagno per farsi la doccia
lasciando la porta socchiusa
i nostri sguardi assonnati si incrociano, e un lampo li accende
è il sorriso dei bambini che custodiscono un segreto
e non vogliono condividerlo
per paura di perderlo
o di scoprirne la falsità.
Federico Mastrolilli (testo e immagine)
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