Il candore del tuo braccio appoggiato al finestrino
si sovrappone al blu del mare
che mi appare a intermittenza
mentre scendiamo per la strada curvosa
che porta ad Aiguablava.
È facile rendere le cose difficili
quando accavalli le gambe
e le note di Miles Davis si perdono come le ultime case di Begur
nello specchietto retrovisore
di una macchina a noleggio.
Per fortuna qualcosa rimane
come sabbia nel costume,
come crepa nel muro.
È il pallore della tua schiena,
il segno del reggiseno,
la crema sulla mia mano
che l’acqua salata non laverà.
Federico Mastrolilli (testo e immagine)
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