martedì 24 dicembre 2013

Sfumature di rosso

Entra. Noto subito il coltello e rabbrividisco. Il grembiule bianco lo fascia come un’ingessatura, sono sola e lui mi fissa. Boccheggio, ma alla fine riesco a dire, anzi sussurrare:
“Vengo per l’annuncio...”
“Quale?” m’interrompe.
Sono interdetta, il suo sguardo non aiuta.
“Quello sul giornale di ieri.”
“Mai messo annunci.”
“Veramente… “
“Ripeto: MAI messo annunci. C’è la fila per venire da me. Io non ho bisogno di simili sciocchezze.”
Eppure l’ho letto, sono sicura, ma il Maestro è altrettanto sicuro. Come faccio a mettere in dubbio la sue parole? Io che sono niente davanti a tanta grandezza. 
Faccio per alzarmi,
“E adesso dove vai?Siediti!”
Il coltello guizza nell’aria. Seguo la punta con cui mi indica di non muovermi. 
Lo fisso, ho voglia di scappare. Ma lui è il Maestro a cui tutto è permesso, anche trattare  male i discepoli, perché così noi siamo.
“Questa è una lama giapponese. Dura, fredda, affilata. Affonda da sola… basta appoggiarla, ma stai attenta: è viva, devi farle capire che la domini e non il contrario.”
Una cipolla si materializza sul tavolo.
“Voglio vedere come tagli. Come hai detto che ti chiami?”
Non glielo avevo detto, e oggi mi viene ancora da ridere ripensando a quel primo giorno in cui ero terrorizzata. Ma il taglio è stato perfetto e adesso faccio parte della squadra di quello che è considerato il migliore tra i top chef. 
Il Maestro non cucina. Compone! 
Ha il dono della combinazione cromatica degli ingredienti, è come se sul piatto presentasse dei quadri in miniatura.
Il piatto bianco è la tela e lui ci dipinge. Ho ancora negli occhi la creazione di un piccolo capolavoro: qualche pennellata di pomodoro con il rosso più scuro delle barbabietole sul rosso screziato del radicchio, ad accompagnare un petto d’anatra dalla pelle croccante e un cuore morbido di un rosa venato di rosso. 
Occhio e palato: binomio indissolubile. È la regola.

E l’annuncio c’era. Lo ha confessato conquistato dal mio purè di fave secche con fonduta di mele e cipolle al profumo di salvia.

Tania Puglia

3 commenti:

  1. Bello.un corto che ti trapassa, immediato ed efficace, come la lama di un coltello giapponese.
    Basta poco per dire molto.

    RispondiElimina
  2. Sempre avvincenti e pieni di suspance i racconti di Tania!!

    RispondiElimina