Adesso che è finita, adesso che te ne sei andata e ho il modo di vederti, di guardare la nostra storia come se fossi sulla cima del mondo, come se il tempo ritornasse su se stesso ad attorcigliarsi, in un lungo cerchio infinito, adesso che il tempo mi appartiene e ogni cosa prende i suoi colori, che non sono più i tuoi colori, che ogni attimo è diventato più lungo e senza scopo, come un elastico che si perde all’infinito, adesso che non posso più respirare il piacere dalla tua bocca, che non posso parlare, ascoltare, parlare, i problemi, i dolori, le gioie, la felicità di essere insieme, il freddo, il calore, le risate e le lacrime: adesso capisco cosa voleva dire stare con te, dalla colazione a quando mi coricavo, dormendo quando dormivi tu per essere sveglio quando lo eri tu, accanto a te, come un girasole seguendo il tuo viso splendido e condividendo tutto, ogni istante, mangiare, riposare, fare l'amore, vivendo in modo continuo, senza interruzione, senza sole, senza luna, senza astri, solo il tuo viso: mi rendo conto di come tutto fluisse senza discontinuità, senza seguire cicli: mi accorgo come sia stato un unico giorno, un unico, lunghissimo giorno durato sei mesi, come al Polo Nord.
Aldo Quario
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