lunedì 21 maggio 2012

Sono nato con il furore

Sono nato con il furore
una lingua imperfetta  
l'imperfetto sarà anche il
futuro
questa lingua degli stolti chiederà un risveglio
mia madre è un ceppo dimenticato dalla storia
carbon fossile mai diventato
pietra scintillante
il solo potere che aveva 
era di fare figli e lasciarli in luoghi d'ombra 
la mia infanzia somiglia ad una terra 
di conquista
molta sterpaglia
rari animali
una meteorologia vaga e allucinata
sono stato un bimbo 
illuso fino allo spaesamento
atto disperato che ingloba
la carcassa e la polpa
ma la luce degli occhi è velata
sono nel campo delle formiche
cerco un drappello di operaie che fuggono
osservo il caos
una geometria di punti neri si schiera per la battaglia
sarà stella in fiamme
un giorno meteorite
più tardi eczema
non c'è prova della rivoluzione 
la storia lascia tracce
ma non completa gli attimi
documento il rischio 
l'asprezza di questo luogo dove
la poca luce e le ombre 
sono in raccordo con la mia esistenza di talpa
sognerò per anni cunicoli
scaverò anche quando sarò arrabbiato dalla paura:
gallerie che non avranno fine
ma la fine è solo una parola mi dicevo
parola dentro una
clessidra
intorno a me un giardino finto
una stampa virata a seppia 
milioni di volte strappata
non so forse i ricordi chiusi 
nella tasca interna di un grande
cappotto che mi è stato regalato
hanno perso quella perenne acutezza
piango perchè oggi c'è troppa luce
leggo con il fracasso
i miei compagni come soldati di ventura
organizzano trappole appostamenti
molti avranno cerotti
altri nei loro trespoli
preparano vendette
ricordo la straordinaria 
resistenza alla noia
al vuoto dei giorni
il sortilegio delle domeniche estive
nel piccolo campo da gioco dove
la neve c'era davvero
sono bellissimo passero 
solitario della più incauta delle specie
fibra di una napoleonica disfatta
tutta la mia stirpe nell'unico
impulso di transitare
in una oasi di pace 
ma la pace dei poveri 
è un baco da seta
fabbrica iuta.

Edo Monaci Toschi

2 commenti:

  1. quando il baco opera la trasformazione diviene meravigliosa crisalide e dunque farfalla..

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  2. Grazie, talpa. Da Fulvio Abbate

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