La bambina dagli occhi blu spingeva un’altalena vuota.
- Per fare finta di niente basta cantare così: la la la la la la
- Mi sembra un gioco stupido.
- Quando passa la strega bisogna fare così.
Una donna col cappello di paglia a tesa larga camminava lentamente, piegata su se stessa, con lo sguardo concentrato, come se si sforzasse di vedere dove stava andando. I capelli bianchi spuntavano dalla fronte a ciuffi sfilacciati. Portava un paio di orecchini che scintillavano al sole.
- Ma quella non è una strega.
- Si che è una strega, tu che ne sai, non sei di qui.
La bambina col vestito rosso dondolava veloce sull’altra altalena, scalza, continuando la sua cantilena. I capelli sciolti si muovevano avanti e indietro a ogni inversione di flusso. Gli occhi fissavano il campanile della chiesa per non incrociare lo sguardo della strega.
- Le streghe non esistono.
- Ma quella è una strega vera, una volta ha fatto fuori un bambino e poi l’ ha buttato in un pozzo.
La bambina dagli occhi blu restava in silenzio ma i suoi pensieri percorrevano veloci il breve tratto tra un iride e l’altra. Stava riconsiderando la sua affermazione di prima. ‘In fondo’, pensava, ‘forse le streghe esistono davvero’. Fissava la donna ricurva su se stessa avanzare a stento verso la canonica col peso sul suo bastone di legno, ma non voleva ammettere niente di niente.
- E’ solo una vecchia che non sa neanche camminare.
Se quella donna era una strega, si poteva portare avanti il gioco ancora un po’ per sapere qualcosa di più sul bambino morto e la bambina sull’altalena aveva una gran voglia di parlarne.
- Quando era giovane quella donna ha preso un bambino e l’ ha portato a casa sua. Gli dava da mangiare cose molto buone così il bambino andava tutti i giorni a trovarla. Mia madre la chiamava poverina perché non poteva avere figli e ora la poverina ne aveva uno tutto per sé. Fino a che non lo uccise e lo gettò nel pozzo vicino alla vigna. La madre, quella vera, lo cercò per giorni, tutti lo cercarono per giorni fino a che non lo trovarono morto proprio nel pozzo.
- Non basta fare fuori un bambino per essere una strega, una strega vera ne deve uccidere molti altrimenti che strega è? E poi che ne sai che il bambino non è caduto nel pozzo da solo? A volte i bambini stupidi si cacciano nei guai da soli.
La bambina col vestito rosso pensò che dopotutto forse quella non era una strega vera. Ma tutti in paese la chiamavano così quindi doveva esserlo per forza. Si strinse nelle spalle e riprese a dondolarsi, stavolta appesa con entrambe le mani alla catena. L’altra la imitò e quando furono entrambe aggrappate, le catene si misero a cigolare più forte come per protestare per il troppo sforzo. Poi presero a cantare la stessa canzone
Era una notte pioveva a catinelle
si andava in giro senza le bretelle
a un certo punto vidi un cimitero:
oh, com'era buio. Oh, com'era nero.
Con la coda dell’occhio la bambina dagli occhi blu vide uno scintillio alle proprie spalle. Quando si voltò, la strega la stava fissando. Sorrideva con un solo angolo della bocca e quel sorriso storto accorciava una parte del viso e allungava l’altra.
La bambina dagli occhi blu cadde dall’altalena e fu buio. Quando riaprì gli occhi riconobbe la propria stanza. Il crocefisso era al suo posto, sulla parete di fronte a lei. Vide sua madre di spalle parlare sottovoce con una donna sconosciuta, proprio sulla porta. Qualcosa scintillò e una decina di arcobaleni danzarono sul muro bianco davanti a lei accerchiando il crocefisso. Riconobbe la strega. Parlava con un accento strano scoprendo denti enormi macchiati di rossetto. La madre si voltò e sorrise. Poi si voltò di nuovo verso l’ospite e disse in tono cordiale: ‘Torni a trovarci signora Liebman, grazie per i biscotti, mia figlia va matta per la cioccolata’. Alle sue spalle un sorriso storto si stampò sul muro oltre la porta, o così credette, e nulla fu più come prima.
Elisa Minì
Bravissima una delle mie autrici preferite!! BRAVA BRAVA BRAVA!!!
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