Ho anche un paio d’ali quindi per favore non chiamarmi topo. Sono nato cieco e non m’importa di esserlo. Del resto che senso ha rimpiangere di non vedere quando nemmeno t’immagini che cosa sia.
Siamo animali, così c’è scritto sul nostro manuale d'istruzioni: per noi solo volo notturno e caccia d’insetti. Quando mi risveglio ho in testa un solo pensiero: fame, fame cieca, fame di animale cieco. Battendo le ali esco dalla grotta e svolazzo per la campagna, che per noi è come per voi una lavagna; solo che noi ci voliamo attraverso, disegnando il paesaggio coi gessetti dei nostri gridi.
Con il mio radar che dicono sofisticato individuo anche gli insetti, che ce ne sono tanti. Quelli che non sanno di niente ma che per la pancia vanno bene lo stesso. Poi ci sono i tuttali e i tuttapunta. I tuttapunta non li digerisco e quando ne ingoio uno è uno sbaglio e subito lo risputo. I tuttali invece mi vanno bene, ma ce ne vogliono almeno 666 per riempirti la pancia. Una fatica bestia trovarci qualcosa di buono lì in mezzo, ma forse è per questo che i tuttali a noi ci piacciono.
Siamo animali, così c’è scritto sul nostro manuale d'istruzioni: per noi solo volo notturno e caccia d’insetti. L’anno passato ho anche reduplicato con una femmina. Per capire che era una femmina l’ho prima dovuta nasare. Le ho fatto: «Criii!». E «Criii!» ha fatto lei, che voleva dire che era d’accordo. Ma su un albero a testa in giù... Mi reggevo con le zampe e intanto mi avviluppavo a lei con il resto. Cercare di non farmela scappare e intanto darmi anche da fare. Perché il tempo è quello che è: scarsamente soddisfacente.
Quando l’ho lasciata non capivo più cos’era il sopra e cosa il sotto del mondo. Volavo a casaccio, a radar spento. Volavo con la paura che fosse finita. Poi ho sbattuto il muso contro qualcosa e mi ci sono aggrappato. Per intanto sono salvo, mi sono detto. Peccato che con quella poi non ci siamo più ritrovati. Certe volte ci penso, io e lei a testa in giù sul quell’albero: ma anche quello chi si ricorda più dov’è?!
Siamo animali, così c’è scritto sul nostro manuale d'istruzioni: per noi solo volo notturno e caccia d’insetti. Quando tocchiamo terra vuol dire che siamo morti. Nella mia grotta che - perdonate il bisticcio - siamo giusto quattro gatti, d’inverno fa un freddo cane. Ogni tanto qualcuno di noi si dimentica di restare vivo e se ne viene giù come una cosa morta. E col freddo poi finisce che resta morto davvero.
Riccardo Subri
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